ESCLUSIVA TuttoEccellenza, Giuseppe Melchionno: “Mister Messina come un fratello. Spero in una chance tutta mia”

Carriera precoce quella di Giuseppe Melchionno, lo storico vice allenatore di mister Francesco Messina, neo tecnico del Per San Marzano, che lo ha accompagnato durante le recenti proficue esperienze sulle panchine del San Tommaso (con conseguente promozione in Serie D), e l’ultima alla guida dell’Audax Cervinara nel campionato di Eccellenza.
Intervistato in esclusiva da Tuttoeccellenza.it  Melchionno si è raccontato in diversi aneddoti che lo hanno portato a vivere esperienze importanti e gratificanti, contornato di persone speciali.

Come è nata la passione di allenare, dato che ha iniziato giovanissimo nel 2012 con i pulcini della scuola calcio del Milan?

“E’ una passione che nasce come ogni altra legata al mondo del calcio, mi piaceva l’idea di trasmettere qualcosa ai ragazzi più piccoli ed ho avuto la fortuna di poter allenare una scuola calcio legata al Milan, dove ho conosciuto persone fantastiche come Spataro e Barbieri”. 

Pur essendo molto giovane ha già alle spalle un lungo curriculum come vice di Mister Messina, culminato con la vittoria del campionato a San Tommaso. Ci racconta cosa ha provato quando siete giunti alla promozione in D?

“Una grande soddisfazione, sembra una frase fatta ma non lo è: in quel momento è tornato in mente tutto il percorso iniziato dall’agosto precedente, quando sono state create tutte le basi per realizzare qualcosa di importante. Durante l’esperienza al San Tommaso ripetevo spesso in panchina, scherzosamente “Quando ci salviamo?” e poi alla fine abbiamo vinto il campionato con una stagione di anticipo”. 

Cosa deve a Mister Messina per la sua crescita professionale?

“Molto, c’è un forte legame che mi lega con “Ciccio” che va al di la del calcio, tanto che come ho già accennato in altre occasioni, lo considero come un fratello maggiore, qualcosa che va al di la del rapporto professionale. Quest’anno, per le note cause legate al coronavirus che hanno interrotto i campionati agli inizi di marzo, ci siamo sentiti di frequente, ed anche in questi giorni restiamo in contatto ogni giorno. E’ un rapporto profondo, del resto sono quattro anni che condividiamo tanto. Spenderò sempre belle parole per mister Messina, oltre ad essere una bella persona è anche un grande allenatore, del resto per lui parlano i risultati. Per quanto mi riguarda potrebbe dire tranquillamente la sua anche in Serie D”.

Quanto è importante in una squadra il lavoro del vice-allenatore, una figura alla quale non si da mai il dovuto risalto?

“Dovrei tirare l’acqua al mio mulino (ride, ndr), questa domanda dovrebbe essere fatta a chi di dovere, su quanto sia importante il vice allenatore: con il mister c’è un rapporto pressochè paritario, ci si consulta spesso per esporre punti di vista diversi, sebbene nel 99% dei casi c’è una simbiosi pressochè totale”.

Dopo una lunga gavetta si sente pronto per intraprendere la carriera di allenatore in prima? Ha già avuto contatti con qualche società? 

“Attualmente sto molto bene con mister Messina, qualora dovesse presentarsi un’occasione particolarmente importante, facente parte di un progetto esposto da persone serie, potrei prendere in considerazione questa possibilità, ovviamente sotto consiglio del mister, perchè spero di avere una chance come allenatore in prima anche io, ma è indubbio che occorrano delle certezze. C’è stato qualche contatto con le serie minori ma preferisco non abbassare l’asticella per quanto riguarda la categoria”.

Il suo credo tattico?

“Non esiste un modulo/tattica prestabilito per vincere, io sono dell’opinione che un buon allenatore è tale quando è capace di tirare il meglio da chi ha a disposizione, non è il modulo a fare la differenza, ma il come vengono prese le decisioni: in fin dei conti è sempre un 11 contro 11. La mia opinione in merito è che bisogna lavorare basandosi sul principio, più che sui moduli”.

Cosa cambierà nel calcio dilettantistico dopo l’emergenza Covid?

“Mi sono posto questa domanda varie volte in questi ultimi tempi: preferisco essere positivo e pensare che ne usciremo più forti di prima, visto che c’è tanta voglia di fare, così come c’è voglia di riprendere il prima possibile anche se tutto il sistema del calcio, dai calciatori ai giornalisti, devono essere tutelati in maniera adeguata. Per il resto bisogna augurarsi che questa situazione passi, è opportuno rimanere positivi, sempre!”.